Il gruppo terapeutico in psicologia analitica
Il gruppo è l’
insieme dei pazienti che, in maniera sistematica e continuativa, si riuniscono settimanalmente, nello stesso luogo ed alla stessa ora per portare avanti il loro percorso terapeutico.
Nella stanza si entra
scalzi e ci si dispone
a cerchio seduti su materassi creando una situazione che rimanda sia allo spazio sacro degli antichi riti religiosi sia al concetto di “campo”, caro alla psicologia della Gestalt. E’ come se ci fosse
un’integrazione fra lo spazio fisico reale ed uno spazio simbolico che è costituito dalle forze interne dei partecipanti che, spesso, misconosciute o alienate, trovano qui la possibilità di espressione e la riappropriazione da parte del Sé, ricreando un equilibrio interiore.
La funzione del terapeuta è quella di mettere in contatto i partecipanti sia con il proprio
mondo interno (sogni, fantasie) sia con il
mondo esterno, cioè la realtà quotidiana con cui si confrontano e vivono tutti i giorni.
I pazienti a poco a poco prendono atto della propria
frammentazione e, man mano che il lavoro va avanti, riconoscono come proprie parti alienate del Sé e iniziano un processo di integrazione che è favorito dalla funzione sociale del gruppo che viene vissuto come contenitore di ansie e angoscia, ma anche come luogo di appartenenza che dà forza e sostegno per sperimentare soluzioni nuove e creative.
Nel lavoro di gruppo si sperimentano
tappe fondamentali per la crescita come l’entrare in contatto e il confrontarsi con l’altro, riconoscerlo nella diversità, scoprendo come questo generi ricchezza.