Agopuntura e rivolgimento cefalico del feto
L’ Agopuntura è riconosciuta da tempo, anche nell’ambito della medicina occidentale, come una metodica valida e non dannosa per ottenere il rivolgimento cefalico del feto. Non si riscontrano effetti collaterali per tale pratica, ma è da evitare nel caso di ipertensione severa, diabete, gravidanze gemellari, febbre alta.
L’inizio del trattamento solitamente avviene alla 33° settimana di gravidanza poichè c’è una bassa percentuale di rivolgimento spontaneo dopo tale epoca gestazionale (15.5% nelle primigravide e 57.5% nelle multigravide), mentre non ha senso che esso venga proposto in periodi della gravidanza più precoci, perché bisogna lasciare al feto il tempo di girarsi spontaneamente. Per correggere la presentazione podalica viene stimolato il punto Zhiyin, localizzato sulla parte laterale della punta del quinto dito del piede. Il metodo usato tradizionalmente in Cina è la moxibustione, una tecnica derivata dall’agopuntura che consiste nella stimolazione dei punti mediante calore. Come fonte di calore vengono generalmente usati dei bastoncini di artemisia, lunghi circa 20 cm, posti in corrispondenza del punto ad una distanza di 2-3 cm in direzione perpendicolare. Il calore generato penetra nel corpo, ci si allontana e riavvicina gradualmente finché il punto trattato non inizia ad arrossarsi. La durata della terapia è di circa 15 minuti per piede e va praticata ogni giorno. Questo trattamento viene poi insegnato dal medico agopuntore alla donna che lo eseguirà al proprio domicilio. Dopo la stimolazione è bene mantenere i piedi al caldo, massaggiarli, evitare di bere alcolici, caffè e bevande fredde fino al giorno successivo.